fbpx

Oggi in PsicoPosta mi hanno scritto relativamente al fenomeno del catcalling, di cui oggi molto si parla:

Salve dottoressa, da giovane donna le chiedo perché oggi il fenomeno del catcalling tende, ancora, ad essere sottovalutato? In più, quali conseguenze e ripercussioni ha nell’animo e nella psiche di una donna?

Grazie come sempre per la disponibilità.

Finora poche ricerche hanno esaminato una forma specifica di molestia sessuale chiamata catcalling, o molestia di strada / estranea che si verifica negli spazi pubblici. Il catcalling può essere accompagnato da fischietti, ammiccamenti sessuali o prese, affermazioni inopportune; questo fenomeno non ha uno scopo chiaro se non quello di richiamare l’attenzione su il corpo o la sessualità di una donna.  Il cat-calling non è un atteggiamento da considerarsi lecito, anzi è frutto di una cultura patriarcale che oggettivizza il corpo delle donne, e attribuisce l’unica considerazione possibile solo in merito al desiderio maschile. Una concezione molto pericolosa: sono atteggiamenti che si originano dalla stessa matrice culturale in cui si realizzano le dinamiche di potere e controllo della violenza domestica, dello stalking e dei femminicidi.

Nel 2015 la Cornell University e il gruppo statunitense anti-molestie Hollaback! hanno condotto uno studio sul catcalling basandosi sull’età approssimativa delle vittime al momento della prima molestia ricevuta, sugli effetti generati sul comportamento e sull’impatto emotivo del fenomeno. Secondo questa analisi, che riguarda 22 Paesi, l’88% delle partecipanti afferma di esser stata vittima di molestie verbali; l’Italia conta il 79% di donne molestate prima dei 17 anni, rappresentando il Paese con il maggior numero di adolescenti vittime di vessazioni sessiste da parte di uomini, con ripercussioni comportamentali ed emotive. La molestia sessuale delle donne è stata riconosciuta sia come una questione criminale che come un problema sociale a partire dagli anni ’70 negli Stati Uniti (Shechory Bitton e Shaul 2013 ). La maggior parte degli studi esistenti sull’argomento si concentra sulle molestie sessuali delle donne sul posto di lavoro (ad esempio, Collinsworth et al. 2009 ; Koskela e Tani 2005 ; Wiener et al. 2013 ). Le molestie sessuali sul posto di lavoro sono una questione importante perché possono portare a un ambiente di lavoro ostile in cui le donne riferiscono di sentirsi insicure. Tuttavia, tutte le forme di molestia sessuale, sia sul posto di lavoro e non, possono e avere conseguenze per le vittime come disturbi dell’immagine corporea, ridotta empowerment, problemi di autostima, e più (Koss et al. 1994 ; Pina e Gannon2012 ; Thompson et al. 1999 ). 

Per comprendere gli effetti del richiamo e di altre forme di molestie sessuali sulle vittime è utile far riferimento alla teoria dell’oggettivazione, proposta per la prima volta da Fredrickson e Roberts nel 1997. Questa teoria è stata progettata per spiegare gli effetti del vivere in una cultura in cui le donne sono costantemente oggettivate sessualmente o ridotte a corpi da usare e / o valutati da altri piuttosto che essere viste come persone a pieno titolo. La teoria dell’oggettivazione sostiene che le ripetute esperienze o l’esposizione all’oggettivazione sessuale portano le donne a interiorizzare una visione oggettivata del proprio corpo, chiamata auto-oggettivazione.

Psicologicamente, il catcalling è una manifestazione di deumanizzazione. Proprio per questo nel nome del fenomeno c’è il termine “cat”, gatto. De-umanizzare significa privare di umanità un umano. Una degradazione. Valutare una persona come un agglomerato di parti fisiche (mani, sedere, seni ecc.) senza considerare l’essere umano nella sua complessità è deumanizzazione. Il catcalling è una conseguenza del processo che vede la scomposizione dell’individuo. Il rischio psicologico più impattante è quello di scordarsi dell’identità, a favore di stereotipi, lo stesso rischio risiede nella deumanizzazione della persona. Banalmente, la donna viene valutata per la sua capacità di produrre piacere (provocazione vs. grazia, gentilezza) o per la sua fisicità (seno prorompente vs. ventre arrotondato ), piuttosto per il suo Essere Persona. Il catcalling è la narrazione di un fenomeno, che vede la donna troppo spesso ridotta come una parte e non un tutto.

La letteratura esistente sugli effetti del catcalling indica che ha conseguenze negative per il benessere psicologico delle donne, sempre più sopraffatte dal senso di rabbia, dalla percezione negativa di sé e del proprio corpo.

Concludo ricordando alle donne l’importanza di avere, cercare o ritrovare la fiducia in se stesse, per liberarsi e opporsi (con eleganza e magari sui tacchi) alle mille aggressioni quotidiane. Perché il proprio BenEssere è la chiave di ogni nostro impegno, il motore di ogni attività.

Angela Mastrandrea,

Psicologa Psicoterapeuta Specialista in Neuropsicologia

La mia pagina Facebook