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Dinanzi a problematiche infantili che a volte sfuggono ai genitori perché non emergono subito alla loro attenzione, è necessario intervenire con impegno, competenza, alta professionalità ed immediatezza.

Le indagini epidemiologiche stimano che in Italia ci siano circa 350.000 tra bambini, adolescenti e adulti con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), un numero considerevole che rende conto dell’interesse sempre crescente per la tematica in ambito clinico e scolastico.

La promulgazione della normativa nazionale, Legge n.170/2010, di direttive e di circolari ministeriali ha permesso una maggiore attenzione sui disturbi del neurosviluppo e sulle difficoltà scolastiche, agevolando così l’erogazione di risorse per i bisogni educativi speciali. Già nel 1997 L’Unesco usava il concetto di Bisogno Educativo Speciale (Bes) non solo per coloro che erano inclusi nelle categorie della disabilità, ma anche per aiutare quei studenti che mostrano difficoltà negli apprendimenti, che impediscono loro un successo formativo ottimale. I Bisogni Educativi Speciali sono quelle particolari esigenze che possono manifestare gli alunni “per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta” (Direttiva Ministeriale del 27.12.2012).

Tra i Bisogni Educativi Speciali, ci sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, una categoria diagnostica relativa ai Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento che appartengono ai disturbi del neurosviluppo (DSM-5, 2014). Essi riguardano i disturbi delle abilità scolastiche, ossia Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia (Consensus Conference, 2007).

La Consensus Conference dell’Istituto Superiore di Sanità definisce i DSAdisturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Essi, infatti, interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici. Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente distinte le seguenti condizioni cliniche:

  • Dislessia, disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo);
  • Disortografia, disturbo nella scrittura (intesa come abilità di decodifica fonografica e competenza ortografica);
  • Disgrafia, disturbo nella grafia (intesa  come abilità grafo-motoria);
  • Discalculia, disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere ed operare con i numeri).

Nell’ICD-10 i DSA sono indicati con il termine “Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche”, intendendo quei disturbi per i quali le normali abilità di acquisizione delle capacità di apprendimento sono alterate già dalle prime fasi iniziali dello sviluppo.

I Disturbi Specifici di Apprendimento hanno un’origine biologica che è alla base delle anomalie a livello cognitivo che sono associate a sintomi comportamentali del disturbo e che comprende un’interazione di fattori genetici, epigenetici e ambientali che colpiscono le capacità cerebrali di percepire o processare informazioni verbali o non verbali in modo efficiente e preciso (DSM-5, 2014).

La Dislessia Evolutiva

La Dislessia Evolutiva è un disturbo specifico dell’apprendimento che riguarda la lettura decifrativa, si manifesta con un significativo deficit a carico della componente della fluenza (velocità) della lettura e/o della correttezza. Spesso i bambini dislessici compiono errori caratteristici, come lo scambio dei grafemi a/e p/q, b/d, difficoltà nel cambio di riga, frequenti omissioni di sillabe o parole, sostituzione di parole con non parole ecc…, tutti errori che sottendono, a seconda dei punti di vista, una difficoltà di analisi visiva dei grafemi, una difficoltà a carico dei movimenti oculari, o una difficoltà relativa alle componenti fonologiche. Tuttavia l’aspetto che appare maggiormente implicato in un disturbo di lettura, riguarda la componente della velocità, la quale risulta difficilmente automatizzabile anche a seguito di specifici trattamenti. Per porre una diagnosi di dislessia, è necessario attendere il completamento del primo ciclo della scuola primaria, è necessario accertarsi che il livello intellettivo sia nella norma, e che non sussistano patologie neurologiche o condizioni mediche generali che spieghino il profilo di lettura. Per identificare una dislessia occorrono specifici strumenti standardizzati, che consentono di misurare i parametri di velocità (sillabe al secondo) e correttezza (numero di errori).

La Disortografia Evolutiva

La Disortografia Evolutiva è un disturbo specifico dell’apprendimento che riguarda la competenza ortografica, che si manifesta con un significativo deficit a carico delle componenti fonologiche della codifica scritta e/o a carico del recupero delle forme ortografiche delle parole. A seconda del livello raggiunto nel apprendimento formale della lingua scritta, si possono osservare errori caratteristici, sintetizzati nella tabella 4.11. Per porre una diagnosi di Disortografia, è necessario attendere almeno il completamento della seconda primaria10, e comunque tener sempre in considerazione la metodologie di insegnamento cui il bambino è stato sottoposto.

La Disgrafia Evolutiva

La Disgrafia è un disturbo specifico che si manifesta come difficoltà a riprodurre sia i segni alfabetici e quelli numerici; essa riguarda quindi esclusivamente il grafismo e non le regole ortografiche e sintattiche, sebbene influisca negativamente anche su tali acquisizioni a causa della frequente impossibilità di lettura e di autocorrezione. (Pratelli, 1995). Attualmente la diagnosi viene posta in base alla valutazione di specifici parametri esecutivi, che possono esitare in un grafismo estremamente compromesso, sino a raggiungere livelli di gravità tali da rendere totalmente incomprensibile la produzione scritta. Si tratta pertanto di una diagnosi clinica.

La Discalculia Evolutiva

La Discalculia è un disturbo specifico dell’apprendimento che coinvolge a diversi livelli la cognizione numerica, e comporta problemi significativi nella gestione della quantità (discalculia basale) o negli aspetti esecutivi (discalculia procedurale), come evidenziati da una significativa difficoltà nello svolgimento di operazioni. Anche per la Discalculia Evolutiva si pone l’esigenza di escludere condizioni mediche generali che possano meglio spiegare il disturbo, di escludere un interessamento delle strutture intellettive generali, e di dimostrarne l’innatività, la resistenza alla modificabilità e la resistenza all’automatizzazione. Per la diagnosi di Discalculia è necessario somministrare adeguate prove diagnostiche, che devono risultare significativamente deficitarie nei parametri di velocità e accuratezza.

Presso lo Studio Medico Specialistico San Giuseppe Moscati di Monopoli è attivo un AMBULATORIO DSA per la diagnosi e certificazione dei disturbi dell’apprendimento.

Dopo un approfondito iter diagnostico delle difficoltà scolastiche e attentive, viene fornita idonea certificazione valida ai fini scolastici per:

Dislessia

Discalculia

Disortografia

Disgrafia

Disturbi dell’attenzione e ADHD

La diagnosi reca indicazioni per i docenti che possono far proprie e tradurre nella quotidiana opera di insegnamento, nella prassi didattica.

Il percorso di diagnosi di DSA è articolato in 5 colloqui consistenti in: anamnesi, valutazione cognitiva di I livello, valutazione degli apprendimenti di II livello, colloquio di restituzione.

Dopo l’iter diagnostico, si procede alla strutturazione degli obiettivi post-diagnostici e all’indicazione individualizzata per insegnanti e famiglia.

Dott.ssa Angela Mastrandrea

Psicologa Psicoterapeuta Specialista in Neuropsicologia

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