Oggi in PsicoPosta un utente ci scrive:
“Gentile dott.ssa Mastrandrea, so che si sta verificando il fenomeno della tarda adolescenza. Per cui vorrei chiederle se ha qualche informazione in più in riferimento.
Cordialmente“
“Ciao! È proprio così una tarda adolescenza così come una tarda maturità! A catena si generano anche scambi di ruoli all’interno della famiglia dove i punti di riferimento vacillano in una “società liquida”, come la definisce Bauman. Ottimo spunto per parlarne nella rubrica PsicoPosta del venerdì!”

L’adolescenza oggi arriva in anticipo, e dura ben più a lungo rispetto a qualche tempo fa. Se si considera che l’adolescenza va dai 10 ai 24 anni, oggi i ragazzi continuano a studiare a lungo, si sposano tardi e rinviano la scelta di diventare genitori.
Il nome della tarda adolescenza è anche dato a quegli stati emotivi che mostrano tratti adolescenziali quando si è già raggiunti l’età adulta. Il più tipico è quando la persona continua ad agire come un “ribelle eterno” pieno di sogni ma senza obiettivi concreti. Si pensi che nella sua analisi sulla frantumazione delle identità, sull’incertezza esistenziale, sulla precarietà e la solitudine delle nostre vite, Bauman ha messo in circolazione espressioni come “modernità liquida” e “società dell’incertezza”, cioè la consapevolezza che nell’epoca presente tutto è incerto, mutevole e fluido. Tutto ciò produce, come un’onda lunga, un altro dei problemi contemporanei, sia esso collettivo o individuale: la crisi dell’identità.
Anche la società moderna vanta l’età della gioventù, ne è l’esempio della prolifica industria cosmetica. La metà dei prodotti venduti è destinata a “ritardare l’invecchiamento”.

Ma cosa accade realmente in questa fase delicata dello sviluppo?
Nella tarda adolescenza si crea nel soggetto una condizione di incertezza biografica definita come fase di “moratoria psicosociale”, ovvero un periodo di tempo caratterizzato dal rinviare l’assunzione di ruoli adulti e dal conseguente stato di sospensione per un tempo determinato fra fanciullezza e maturità. Una necessaria pausa di riflessione e di sperimentazione sul modo con cui un individuo conta di inserirsi in una realtà sociale che gli è relativamente sconosciuta. La burrascosità dell’adolescenza sta anche nell’adesione a queste aspirazioni opposte: da un lato l’aspirazione al distacco quindi una spinta verso il futuro; dall’altra parte una spinta regressiva verso il passato, in una tensione continua tra futuro e passato che rende il presente traballante, inconcludente, problematico.

La spinta alla separazione ha fatto dell’adolescenza l’età delle rivoluzioni, l’età della rottura, di discontinuità. La cosiddetta età di passaggio. Si è sempre pensato che l’adolescenza è un periodo in cui viene messo in discussione il sistema adulto a livello familiare, scolastico, viene contestata l’autorità. A livello del sistema sociale e a livello culturale.
Tutto questo oggi è sfumato perché quell’aspetto rivoluzionario sembra attualmente essere ridotto ad un apparente e scontato atteggiamento oppositivo che nasconde, però, la resa incondizionata al sistema. Un sistema che porta ad un conformismo, non tra pari, ma in senso verticale ovvero all’immagine sociale che impone il sistema stesso.
Così, percorrere le “mode” del momento, nell’adottare modalità che vanno da atteggiamenti anassertivi ad altri tendenzialmente aggressivi, si perdono di vista gli obiettivi che mirano alla crescita e all’evoluzione della Persona.
Dott.ssa Angela Mastrandrea

PsicoPosta è la rubrica di ogni venerdì della dott.ssa Angela Mastrandrea, Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Neuropsicologia.
Per mettersi in contatto con la dott.ssa Mastrandrea, puoi inviare la tua mail a psicoangelamas@gmail.com ed ogni venerdì la dott.ssa Mastrandrea ti risponderà sul suo blog nell’apposita rubrica, condivisa anche sui social, rispettando la privacy di ciascuno.
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